Quando un’area comunale non può essere utilizzata

Come ormai ben sappiamo, il difensore civico interviene per accertare la regolarità delle pratiche, per porre rimedi contro abusi e imprecisioni, perché vengano rispettati i diritti del cittadino, spesso ignorati. Non sorprende, quindi, che il difensore civico del Comune di Bellante, in provincia di Teramo, abbia incontrato grandi difficoltà con la precedente amministrazione locale. In alcune circostanze, non sono mancati anche dei veri e propri attacchi personali. Nel caso che approfondiamo questa settimana, il professor Carlo Di Marco racconta la storia di un?area ceduta a titolo gratuito da un privato al Comune. Il cedente è il proprietario di un bar annesso all?area. Destinata a verde pubblico, l?area non può però essere utilizzata liberamente perché, lamentano alcuni cittadini, è recintata durante il periodo invernale e sede di feste e iniziative del bar in estate. Il sindaco, interpellato dal difensore civico, ha negato che l?area fosse recintata ma anzi che era accessibile a tutti. Il professor Di Marco ha promosso, allora, un accertamento da parte dei vigili urbani e una segnalazione al Prefetto. E lo scorso aprile ha presentato un esposto alla Procura della repubblica per omissioni di atti d?ufficio e per interruzione di pubblico servizio. Secondo il difensore civico, infatti, il sindaco ha emesso l?ordinanza di sgombero richiesta, visto che l?area risultava abusivamente occupata e, non fornendo risposte sulla vicenda, ha ostacolato l?attività dell?istituto. Il caso è ancora aperto e, nel frattempo, l?amministrazione comunale è cambiata. Con la nuova, ci tranquillizza Di Marco, si è instaurato un rapporto più costruttivo e dialettico. Ma questa storia e tutte le testimonianze raccolte da noi durante questi mesi, confermano che non è sempre facile per un difensore civico svolgere le proprie funzioni, soprattutto nei casi di conflitto.